Oggi, questo termine viene utilizzato per indicare la proprietà di alcuni elementi di emettere radiazioni che possono essere radiazioni di tipo alfa "a ", beta "b " e gamma "g "; le prime due sono minuscole particelle di materia, mentre le radiazioni g sono onde elettromagnetiche.
La radioattività può essere di origine naturale, ad es. nel terreno, nelle rocce, oppure di origine cosmica, ma può essere prodotta anche artificialmente (centrali nucleari, armi atomiche).
LA RADIOATTIVITÀ NATURALE: IL RADONTra questi radionuclidi, riveste notevole interesse dal punto di vista sanitario il radio226, piochè emana radon, un gas incolore e inodore che emette radiazioni a .
Il radon è generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolare modo da lave, tufi, pozzolane e alcuni graniti.
La concentrazione di radon è maggiore nei materiali di origine vulcanica, ma non è raro riscontrare alti livelli di radionuclidi anche nelle rocce sedimentarie come calcari, marmi e marne.
Come gas disciolto, il radon può finire in falde acquifere anche a notevole distanza dal luogo di origine. Infine è nota la sua presenza in alcuni materiali da costruzione come il tufo.
Per giungere nelle abitazioni, o in qualsiasi altro tipo di edificio, il radon, passa attraverso fessure e piccoli fori delle cantine e dei piani seminterrati.
EFFETTI DEL RADONAlte concentrazioni di questo gas costituiscono un sicuro fattore di rischio per linsorgenza di tumori polmonari. Il radon giunge nel nostro corpo per ingestione di acqua contaminata, ma soprattutto per inalazione. La sua pericolosità è legata ai suoi radionuclidi figli, polonio e bismuto, che legandosi alle particelle di polvere derivanti per es. dal fumo di sigarette, si depositano neri polmoni dove irradiano (irradiare = esporre un oggetto a radiazioni) direttamente i tessuti organici danneggiandoli.
LA RADIOATTIVITÀ NEL TERRITORIO UMBROAnche la Regione dellUmbria, ha messo a punto una serie di tecniche per la misurazione della radioattività naturale nellambito del territorio regionale.
Sono state condotte misure su un campione di cittadine umbre: Foligno, Spello, Passignano sul Trasimeno, Orvieto e Todi), selezionate sulla base delle caratteristiche geologiche del territorio.
I risultati delle campagne condotte hanno dimostrato che la concentrazione di radon è
mediamente bassa fatto eccezione per Orvieto.
Todi, in particolare, la nostra città, ha la più bassa concentrazione.
Comunque nessuna città presenta una concentrazione al di sopra della soglia di 400 Bq/m3 (Bq = Becquerel), stabilita dallUnione Europea.
TUTELIAMOCI DALLINSIDIA DEL RADONSono passate due ore intense di informazione: gli esperti sono molto soddisfatti dellattenzione ricevuta .Anche gli amici di Dreux lo sono, ma Marie, la portavoce assicura che per i prossimi giorni non farà più domande su Todi