DA DOVE VIENE LA NOSTRA ACQUA ???

 

VI RACCONTIAMO UNA NOSTRA ESPERIENZA: la visita alle sorgenti del Topino-Bagnara, a Nocera Umbra, a Passaggio di Bettona.
Alle ore 8,45 del giorno 26/01/99 siamo partiti dal piazzale antistante la nostra scuola per raggiungere la prima tappa del nostro viaggio: Bagnara. L’entusiasmo che ci accompagnava era notevole, in quanto avremmo indagato a fondo su un bene per noi e per tutti molto prezioso: l’acqua. Man mano che proseguivamo nel nostro viaggio, la strada si faceva sempre più stretta e tortuosa. Giunti a destinazione e scesi dall’autobus, il professor Tedesco, la nostra guida, ci ha fatto notare il piccolo corso d’acqua che dà origine al Topino.
Grande è stata la nostra meraviglia nel costatare come da una piccola sorgente possa originarsi quel grande fiume! La limpidezza dell’acqua sembrava offuscata dalla vegetazione sottostante. Proseguendo, siamo entrati in una zona delimitata da una recinzione che risaliva fino ad una certa altezza il monte, per evitare che eventuali sostanze inquinanti raggiungessero la falda della sorgente.
La zona recintata era un tempo la sede del piccolo paese di Bagnara, ricostruito in seguito più a valle.
In compagnia di un altro esperto del luogo siamo entrati nell’edificio, che protegge le sorgenti dagli agenti esterni.
Dal 1898 tali sorgenti sono state sfruttate per distribuire l’acqua nella città di Perugia; nel 1960, in seguito alla richiesta di maggiori quantità d’acqua, è stato costruito un altro acquedotto a cui da allora non sono state apportate modifiche. All’interno dell’edificio si trovano numerose vasche, dove l’acqua della sorgente viene raccolta e misurata. Quest’acqua attraverso una conduttura defluisce in un altro edificio da cui si dirama in tre direzioni: una parte dell’acqua rifornisce l’acquedotto costruito nel 1898, un’altra quello del 1960 e la parte rimanente va ad alimentare il Topino.
L’acqua destinata agli acquedotti viene disinfettata con minime quantità di cloro. Volete "sapere" una curiosità? L’acquedotto centenario del 1898, nonostante la sua "avanzata età", non ha mai dato problemi a differenza dei più recenti, come quello del 1960! Ma torniamo al nostro itinerario! Dopo un breve tragitto in pullman siamo scesi più a valle, a San Giovenale, in prossimità dei pozzi del paese. Qui l’acqua viene utilizzata per essere restituita alla sorgente di Bagnara ( come sorgente di reintegro ) affinché possa uscire dai nostri rubinetti anche d’estate. Siamo poi tornati nelle vicinanze del nostro paese, più precisamente a Passaggio di Bettona, per visitare l’acquedotto di Cannara. Lo stabilimento è costituito da sette pozzi situati nel raggio di un chilometro. L’acqua prelevata non può essere subito immessa nell’acquedotto, ma deve essere opportunamente trattata per eliminare ferro e manganese. Davanti al pannello di controllo il professor Tedesco ci ha spiegato come funziona un impianto di depurazione, illustrandoci dettagliatamente le varie fasi del trattamento. Abbiamo inoltre raccolto dei campioni di acqua prima e dopo il trattamento e vi assicuriamo che quella delle sorgenti non è poi limpida e pura come si possa pensare. Siamo rimasti veramente stupiti nell’assistere ad un processo di depurazione così efficiente da trasformare l’acqua torbida delle sorgenti in un’acqua limpida e potabile.  

Una visita davvero interessante!!

Le nostre esperienze