Nella parte orientale e meridionale del territorio regionale, la montagna assume la forma di dorsali continue.

La morfologia è generalmente aspra, in particolare in corrispondenza dei rilievi di maggiore elevazione topografica.

Le sommità sono generalmente tondeggianti a bassa ripidità e morfologia dolce, mentre i versanti hanno una ripidità variabile talvolta elevata e si raccordano ai fondovalle con un contatto brusco a causa delle pendenze elevate.

I rilievi isolati sono massicci (calcarei) di limitata estensione che si elevano nella parte settentrionale e occidentale della regione; ne sono i più tipici esempi i monti di Gubbio e il monte Subasio

Diffuso è il fenomeno carsico che ha dato origine a una serie di forme caratteristiche: l’acqua, infatti, finisce con il trovare nel suo percorso i punti più deboli delle rocce e li scava, formando spaccature che all’interno della montagna si allargano in grotte e in veri e propri fiumi sotterranei.

Sempre legati al fenomeno carsico sono i tratti di valli profonde strette con versanti molti ripidi (gole, orridi).

Nella struttura dei monti SIBILLINI e in quella dei monti a est di Foligno è presente un’altra forma tipica la cui origine è tettonica, ma l’attuale morfologia è in gran parte conseguenza dell’azione carsica: i "piani".

Si tratta di ampie conche vallive di forma appiattita, chiuse ai bordi da versanti uniformemente ripidi.

Le principali sono: i bacini chiusi di Colfiorito, il Piano Grande di Castelluccio e la Piana di Santa Scolastra.


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