LEEGGENDE
SULLE PIANTE
LA LEGGENDA DEL BUCANEVE
C'è un bel fiore che nasce quando la neve si
scioglie.I contadini lo chiamano il bicchiere della Madonna, perché si dice che un giorno
di febbraio Gesù aveva sete. La Madonna ndò alla fontana, ma la trovò gelata e disse:
"Come farò a dare l'acqua al mio bambino?". La terra udendo le sue parole ,
fece spuntare dalla neve un bel fiore bianco dal quale la Madonna prese l'acqua per
dissetare Gesù. Questo fiore spuntato dalla neve quasi per miracolo si chiama bucaneve. |
LA
LEGGENDA DELLA STELLA ALPINA
Si racconta che la stella cometa, dopo aver indicato
la strada ai Re Magi, sentiva di aver terminato il suo lavoro e voleva quindi posarsi
sulla terra e vagava nel cielo alla scoperta di un posto dove posarsi. Da lontano, vedeva
tanti paesi diversi, ma nessuno era così affascinante e bello da convincerla a scendere.
Un giorno guardò in basso e rimase incantata. Vide monti bellissimi ricoperti di prati
fioriti, ricchi di laghi dalle acque brillanti come specchi d'acqua. Vedendo tanto
splendore scese e si posò sulla roccia, si ricoprì di una bianca peluria che sembrava
essere una pelliccia fatta apposta per ripararsi dal freddo, affondò le radici nella
terra e rimase lì per sempre. Da quel giorno la stella cometa diventò la stella alpina. |
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LA
LEGGENDA DEL NARCISO
Una volta viveva in un bel prato, ai piedi di una
montagna, un ragazzo di nome Narciso. Era tanto bello, ma anche tanto vanitoso: tutti ne
erano innamorati ,ma lui non lo era di nessuno. Il giovane , però, non aveva mai visto il
suo volto. La dea Venere volle punirlo per questa sua vanità e un giorno mentre passava
vicino ad un lago, vide la sua immagine riflessa nell'acqua e se ne innmorò. Si chinò
nel disperato tentativo di afferrare l'immagine, ma cadde nel lago , e , non sapendo
nuotare, affogò.In quel punto spuntò un fiore che prese la sua bellezza ed il suo nome:
Narciso. |
LA LEGGENDA DEL PUNGITOPO Era la notte di Natale e tutti i pastori si recavano alla
capanna di Gesù a portargli un dono.
Solo un povero pastore non aveva niente da regalare a Gesù Bambino, ma non voleva
andare alla capanna a mani vuote. Aloora si incamminò a cercare qualcosa, ma non c'era
niente, trovò solo un cespuglio con alcuni rametti verdi ed il pastore li raccolse , ma
con le spine si ferì le dita che sanguinarono. Giunto alla capanna donò a Gesù i
rametti che nel frattempo si erano riempiti di bacche. Meraviglia! Le gocce del suo sangue
erano diventatte tante palline rosse |
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LA
LEGGENDA DELLA VIOLA
Il nome viola si pensa che derivi dal nome della
ninfa Io. La leggenda narra che la ninfa Io era la figlia del dio Inaco e che Giove si
innamorò di lei suscitando la gelosia della moglie Giunone.Così Giove, per nasconderla
alla moglie, trasformò la ninfa in una mucca bianca. Giunonne , però, capì tutto e si
impadronì della mucca affidandola al mostro dai cento occhi : Argo. Mercurio, però,
incaricato da Giove, rubò la mucca ad Argo e la rese nuovamente libera, così Giove creò
per lei splendidi fiori, le viole, di cui la ninfa si sarebbe potuta cibare. |
LA
LEGGENDA DEL CARDO MARIANO
Si racconta che mentre Maria, Giuseppe e Gesù
fuggivano dalla persecuzione di Erode, si fermarono su di un prato a riposare. La Madonna
allattò Gesù al seno e lo lacsiò mangiare. Mentra Gesù mangiava caddero a terra alcune
gocce di latte. Quelle gocce caddero proprio su un cardo e lo macchiarono: quella pianta
prese il nome di Cardo Mariano o Cardo di Maria. |
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IL MITO
DELLA NINFEA
C'era una volta una ninfa bellissima che abitava
nelle acque argentee di un lago. Un giorno si innamorò di lei Raggio di Sole, che le si
presentò nel suo abito d'oro splendente. La ninfa si sentì misera ed oscurata da tanta
luce e si vergognò del suo abituccio di perle.
Perciò discese nel fondo del lago, dove erano nascoste tante ricchezze, si riempì
le mani d'oro e volle tornare alla superficie per mostrare quella ricchezza a Raggio di
Sole; ma non riusciva a risalire verso l'alto perché l'oro la trascinava giù facendola
sprofondare nel fondo melmoso del lago. La ninfa pianse e pregò il re del lago di
aiutarla, ma nessuno sentiva il suo richiamo angoscioso. Aprì le mani per liberarsi di
quell'oro che era la sua rovina, ma ormai l'oro le si era attaccato alle palme e non
voleva staccarsi più. Il fango la sommerse poco a poco e ben presto la ninfa scomparve:
di lei rimasero soltanto le candide mani piene d'oro. Il povero Raggio di Sole innamorato,
cercò disperatamente la sua ninfa, la cercò su tutta la superficie del lago, ma non
riuscì a vedere che una foglia a forma di cuore, con dei fiori bianchi che avevano
nell'interno tanto oro. Di giorno i fiori si aprivano per offrire a Raggio di Sole i loro
tesori, di notte si chiudevano per custodire l'oro fino al giorno dopo. La ninfa si era
trasformata in un fiore che anche voi conoscete: la Ninfea.
(F.Palazzi- Enciclopedia delle fiabe") |
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