I TERREMOTI IN UMBRIA

 

 

L’Umbria è stata da sempre esposta ai terremoti che, in base alla loro intensità, hanno prodotto danni più o meno notevoli alle costruzioni e perdite più o meno numerose di vite umane.

La nostra regione, è stata ed è costretta a convivere con il terremoto. Questo fenomeno fortunatamente, non ricorre sempre con la stessa intensità: scosse sismiche frequenti e appena percettibili si alternano a terremoti forti e distruttivi che, però, hanno tempi di ritorno molto lunghi.

Fin dai primi secoli avanti Cristo si hanno informazioni storiche sui terremoti distruttivi che hanno interessato l’Umbria e zone vicine. Lo storico Tito Livio nei suoi " Ab urbe condita Libri" ci racconta, con molta probabilità esagerando l’accaduto, che i soldati romani e cartaginesi, impegnati in battaglia al lago Trasimeno ( 217 a.C. ), non avvertirono un forte terremoto solo a causa dell’impeto della battaglia. Il sisma, il cui epicentro sarebbe localizzabile in Etruria, probabilmente nei pressi di Siena, " fece crollare molti quartieri di tante città d’Italia, deviò il corso di fiumi impetuosi, fece risalire il mare nei fiumi e abbattè montagne con immensa rovina".

Nel 99 a.C. un terremoto distrusse un tempio sacro nel territorio di Norcia ed i suoi effetti si fecero sentire anche a Roma. Galluis Aulus, infatti, riferisce che si "annunciò al Senato che nel sacrario della reggia si erano mosse le lance di Marte ( Noctes Activae).

Un’attenta documentazione bibliografica ci fornisce varie informazioni sulla sismicità nel nostro territorio in epoca storica. Sulla base di queste fonti numerosi studiosi stanno cercando di ricostruire un quadro degli effetti prodotti dai terremoti storici sul territorio e nei centri abitati. Ciò al fine di individuare le aree interessate dallo stesso terremoto con diverso grado di intensità, risalire alla localizzazione della zona epicentrale del sisma e poter compilare un catalogo il più possibile completo. Relativamente all’ Umbria vengono presi in considerazione i terremoti accaduti dal 1000 d.C. al 1980 e con intensità superiore al VI grado ( della scala Mercalli-Calcani-Sieberg ).

E’ stato scelto questo arco di tempo in quanto si ha a disposizione un certo numero di fonti bibliografiche che presentano un sufficiente grado di attendibilità. E’ stata inoltre scelta la soglia minima di intensità, pari al VI grado, perché rappresenta il limite al di sopra del quale prevalgono i danni alle costruzioni rispetto alla percezione della popolazione. Gli effetti prodotti dal sisma, infatti, sono più oggettivi delle percezioni personali.

La maggior parte degli eventi riportati nella tavola A sono tratti dal catalogo dei terremoti italiani dall’anno 1000 al 1980.

A partire dal 1981 sono disponibili le registrazioni strumentali effettuate dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata dell’ING ( Istituto Nazionale di Geofisica).

L’ Osservatorio Sismico " Andrea Bina " di Perugia ha redatto un catalogo dell’attivittà sismica e microsimica dell’Umbria per il periodo che va dal 1991 al 1994.