Nell'ambito dello studio dell'acqua, che quest'anno affrontiamo in scienze, insieme con altri interessanti argomenti, abbiamo approfondito anche lo studio delle acque superficiali che troviamo nella nostra regione.
La quasi totalità del territorio umbro è compreso all'interno del bacino idrografico o imbrifero del Tevere, fiume che nasce dal Monte Fumaiolo in Emilia Romagna ad una quota di 1300 m s.l.m..
Nel tratto umbro il Tevere scorre ad una quota inferiore e riceve le acque di numerosi affluenti: il Chiascio (foto1 - foto 3), il Nestore, il Paglia e il Nera.
Il bacino idrografico del Tevere è suddiviso in 4 porzioni:
A sud di tale confluenza il fiume Tevere fa da confine amministrativo tra lUmbria e il Lazio; di conseguenza solo gli affluenti di sinistra scorrono in territorio umbro: il principale affluente del fiume Paglia in tale zona è il torrente Chianti.
Gran parte dei corsi dacqua umbri sono caratterizzati da un regime torrentizio, con una forte dipendenza della portata dallandamento pluviometrico.
Questa caratteristica è propria del corso dacqua principale, il fiume Tevere, e della maggior parte dei suoi affluenti, ad eccezione del fiume Nera che presenta invece un regime tipicamente fluviale.
Lapporto degli affluenti ha un effetto regolarizzatore sul regime del fiume Tevere, evidente sia come incremento del deflusso che come attenuazione della variabilità stagionale della sua portata.
Questi effetti, che si osservano già dopo la confluenza del sistema Topino-Chiascio e dopo la confluenza col fiume Nera, conferiscono al Tevere un regime di tipo fluviale.
Lanalisi delle caratteristiche qualitative dei corsi dacqua è basilare per tutelare una risorsa: "un bene comune" il cui uso è sottoposto a limitazioni gravi per i danni causati dalluomo (inquinamento industriale, agricolo, uso domestico non appropriato).
In Italia, a differenza degli altri paesi europei, nei quali è in vigore la Carta Europea dellacqua, il concetto di inquinamento non è dato come riferimento ad una situazione di "normalità", quanto piuttosto in funzione della possibilità di impiego della risorsa.
Tale analisi si realizza solo attraverso:
In seguito sono state emanate norme che regolano luso delle acque per la balneazione ed il consumo umano. Relativamente recente è la normativa riguardante la qualità delle acque dolci in relazione alla fauna ittica.
I controlli dei parametri di tipo chimico-fisico e microbiologico per ogni stazione avvengono quattro volte lanno, due in regime di magra e due in regime di media portata. In base ai risultati ottenuti dallanalisi dei parametri si può stabilire se le acque possono essere destinate al consumo umano, se possono essere idonee alla balneazione e se sono idonee alla vita dei pesci.
Dallanalisi dei risultati delle indagini sulla qualità delle acque superficiali, effettuate in funzione del rispetto dei limiti normativi, si osserva che nei tratti sopra descritti cè un inquinamento diffuso che non raggiunge però condizioni gravi se non nel bacino del fiume Nestore dove si osservano condizioni estreme di inquinamento.
Tale bacino si caratterizza per la presenza di ammoniaca e fosforo, come pure molto anomali sono i parametri microbiologici, tali da imporre un drastico trattamento chimico-fisico delle acque al fine di renderle utilizzabili.
Vanno invece sottolineate positivamente le migliori caratteristiche qualitative del bacino Nera-Velino che si distingue per la più bassa frequenza di salmonelle (solo 7%), anche se poi, la presenza di azoto ammoniacale e gli altri aspetti microbiologici, ne impediscono luso come acqua potabile.