Normativa di riferimento

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La legge 319/1976 stabilisce le caratteristiche delle acque dei laghi.
Questa riguarda anche la tutela delle acque dall’ inquinamento e stabilisce i limiti del livello dell’acqua.

La legge del 4 febbraio 1977 si occupa delle acque stagnanti raccolte, e la classificazione è la seguente:

  1. laghi naturali (aperti e chiusi)
  2. laghi naturali ampliati
  3. aghi naturali regolati
  4. laghi artificiali
Il lago naturale è una grande raccolta di acqua che non ha collegamenti con il mare come il lago Trasimeno.

La legge 7/1986 affronta il problema relativo alla quantità di sostanze di cui si nutrono gli organismi che vivono in acqua e si propone di contribuire al contenimento di questo processo chiamato eutrofizzazione dei laghi e dei mari. Tale intervento avviene attraverso provvedimenti che obbligano le autorità di controllo, come i sindaci dei Comuni, a limitare lo scarico del fosforo e di altre sostanze, da parte di insediamenti urbani, imprese agricole e industriali, chiamate per questo motivo eutrofizzanti .

Tra i provvedimenti specificati nella legge, il più importante è la limitazione del fosforo nei detersivi.

Inoltre, sulla base della disponibilità di nuovi prodotti utilizzabili nei preparati per lavare, sono previste ulteriori diminuzioni del fosforo, fino alla sua completa eliminazione.

La legge stabilisce ancora la predisposizione di un piano di controllo dello stato di eutrofizzazione delle acque interne e costiere. Per quanto riguarda la regolamentazione dell’uso balneare delle acque é da ricordare il D.L. 155/1988 preso attraverso un provvedimento dalle regioni interessate; consente di esprimere il giudizio di idoneità di laghi e fiumi per poter fare i bagni. Questa legge ha aumentato ancora la percentuale di ossigeno che deve essere disciolto in acqua. La quantità deve ora essere compresa tra 50% e 170% (D.L. 15 maggio 1988 art 1) invece del 40% e del 120% come era prima.

Essa impone ancora di eseguire analisi di qualità e di misurazione della quantità dei popolamenti fitoplancton, un insieme di piccoli vegetali, che vivono sospesi in acqua, responsabili dell’enorme accrescimento di certe alghe.

Altri esami richiesti detti "biotossicologici" riguardano lo studio della presenza nelle acque di organismi o sostanze chimiche dannose alla salute dell’uomo.

Quando le alghe si riproducono rapidamente ed in enorme quantità, si crea una condizione difficile per altri organismi viventi in acqua, a cui potrebbe mancare l’ossigeno per respirare o il nutrimento per alimentarsi e sopravvivere.